"PICAL"
(Il volto dell'anima)
Olio su tela cm. 70 x 100
Opera apparsa sul giornale "MILANO OCCASIONI", con una distribuzione di 28.000 copie in Milano e Provincia.
Il 27 dicembre 2007 si è tenuta,
nell'aula magna della Biblioteca Provinciale di Foggia, una conferenza
su quest'opera, di genere (ritratto metafisico):"PICAL", dipinta
dal ritrattista, CORRADO LAGONIGRO, dove è stata inaugurata, presentata e
discussa; infine, poi spiegata, in tutta la sua simbologia, dallo stesso
pittore, con l'intervento di un pubblico attento e interessato nelle domande per
il significato del suo forte simbolismo.
E' intervenuto l'Assessore alla Cultura, del Comune di Foggia, Potito SALATTO che
ha onorato, a nome del Sindaco Orazio CILIBERTI, l'evento artistico-culturale,
sottolineando l'originalità dell'artista, nell'aver colto le emozioni del soggetto in
posa, attraverso la simbologia e definendola una mostra "Multimediale", in
quanto, avvolta in un atmosfera di musiche, immagini e pensiero, inerente
all'opera stessa.
Unanime è stato il giudizio finale del pubblico e dei giornalisti presenti, sul
definire "Riduttivo" il solo termine "Ritrattista", per l'artista LAGONIGRO,
perchè, in quest'opera, il ritratto della persona fisica di PICAL è stato
superato dal ritratto interiore, spirituale, dello stesso e quindi, l'autore è
stato apprezzato per aver raffigurato egregiamente un simbolismo globale, ricco
anche del
significato:"TEMPO".
L'opera "PICAL", recensita dal noto Critico d'Arte di
fama internazionale:
ALFREDO PASOLINO
(sotto, una piccola parte della lunga recensione)
Nell'insieme il dipinto riverbera sull'osservatore un magnetismo indotto, in
quel messaggio di silenzio attonito, di attenzione ed ascolto dentro la pittura
stessa, di pace e serenità in ogni cosa rappresentata, una simbiosi con il senso
della vita.
L'organo a canne (il tempo della musica), "il tempio" della musica, al centro
dello spazio della tela, sulla quinta intermedia del fondale. A sinistra di
esso, dal punto di vista del lettore, una fosca presenza ostile, con lo sfondo
tenebroso di un albero arido, sul fondale di rapinosa quinta dechirichiana, sono
l'aspetto dell'infinito dinanzi alla clessidra dell'esistenza:
(il volto oscuro dell'anima).
Sulla destra, invece, lo scenario, di un dolce paesaggio lunare, con il chiarore
legato alle sue fasi temporali, (il volto chiaro dell'anima) cercando
complessi, gruppi di immagini associate alla vera logica di un'atmosfera
ottocentesca, chiave di lettura di un processo di sublimazione della mente che
ragiona, sempre attuale e alla moda, ammirato dai musicisti e dai poeti, ma
anche dal grande pubblico che si tufferà con passione d'induzione, nelle
folgoranti immagini simboliche proposte dal maestro LAGONIGRO.
Una pittura già bene coordinata e senza barriere, attraversa il perpetuarsi del
tempo nel suo polimero sequenziale ed infinito: filosofica registrazione
Kantiana del ricordo-desiderio-divenire,
illuminare il passato per motivare il fuggevole presente, nel nuovo divenire:
il futuro ha le sue radici nel ricordo.
L'arte pittorica di CORRADO LAGONIGRO, con maestria e sensibilità è vera arte, arte
eterna, vera rappresentazione del lato segreto di ogni identità, cifra
delle nostre emozioni del momento, come diceva PIRANDELLO, di modo che trascenda
qualunque ripetizione dell'immagine e pertanto, attraversa il TEMPO...., lo
trascende.
Alfredo PASOLINO
(tratta da una lunga recensione dello stesso critico d'arte)